Reale Bellezza

Anno:
2018
Tipo:
Commerciale
Cliente:
Reale Bellezza Parrucchieri
Luogo:
Acireale (CT)
Superficie:
350 mq

La localizzazione del progetto ha giocato un ruolo fondamentale.

A ridosso dello svincolo autostradale di Acireale, lungo il Viale Cristoforo Colombo, strada di smistamento viario verso il centro città e verso il raggiungimento dei vari paesi etnei. Il salone di bellezza si colloca ad un piano terra di uno stabilimento posto in posizione sopraelevata rispetto al livello stradale, ciò permette una visibilità non indifferente nei confronti del traffico viario giornaliero da e verso la città. Volontà dei committenti è stata quella di riuscire a destare attenzione e curiosità al possibile spettatore che transita nella trafficata via nei confronti del salone stesso.

Il concept su cui ha avuto origine il progetto si basa su una scelta da parte dei committenti di creare un nuovo salone di bellezza che rispecchiasse la loro visione futuristica, di avanguardia delle idee e delle tecnologie che mettono in atto nel loro lavoro giorno dopo giorno. Per cui spazi futuristici dove potersi abbandonare alla competenza e creatività del team stilistico. Un nuovo salone di bellezza che doveva racchiudere tutti i principi base per chi vuole prendersi cura di sé.  Si parla di circa 350 metri quadrati dedicati al beauty, sotto ogni suo aspetto.  E ogni dettaglio è curato per rendere l’esperienza un’immersione nel relax. La percezione doveva essere di distacco dallo stress: varcata la porta a vetri, si entra in un altro mondo. Il brand già forte del committente dalle tonalità austere del bianco e del nero hanno dato un segno predominante nella creazione del progetto.

Lo stato dei luoghi ha da subito denunciato le potenziali criticità del progetto: uno spazio stretto e lungo e la presenza dell’impianto strutturale che delimitava con forza una porzione di salone. L’idea è nata inizialmente posizionando le funzioni dal punto di vista planimetrico. L’esigenza di differenziare le varie funzioni che doveva assumere lo spazio e come esse si interfacciavano tra di loro ha portato ad uno spazio dalla conformazione molto ampia e dispersiva. La criticità era proprio quella di ottenere uno spazio eccessivamente ampio con la sensazione di rimanere “vuoto”. Il soffitto ha costituito l’effetto prospettico del progetto finale. Attraverso la movimentazione dello stesso si è cercato di dare una visione prospettica del salone principale. Infatti dalla vetrata principale del salone, sin dalla strada si ha la sensazione di essere trasportati dentro.

Il soffitto gioca un ruolo da protagonista. Attraverso delle fasce ribassate tinteggiate di bianco creano dei flussi di percorso che portano lo spettatore a ritrovare lo spazio ampliato o compresso a seconda delle zone. La quota di soffitto originaria è stata, invece , tinteggiata di nero, in modo tale da poter creare un contrasto visivo ma soprattutto per riuscire a donare una maggiore profondità allo spazio. Inoltre le differenze di quota definiscono gli spazi e il senso di prospettiva all’interno del salone.

Le superfici specchiate rappresentano il terzo materiale del progetto del salone. Lo specchio si direbbe un materiale neutro e incolore. La resa estetica è infatti assolutamente legata alle caratteristiche dei materiali che vi si contrappongono e alle condizioni di luce. La principale qualità dei rivestimenti a specchio è quella di ripetere, moltiplicare e spesso amplificare le dimensioni dell’ambiente. Attraverso l’uso di superfici specchiate lungo la porzione più lunga del salone dà la possibilità di governare e alterare la percezione sensoriale dello spazio circostante.

Spazi virtuali, luci riflesse e viste svelate.

Lo specchio viene usato per raddoppiare lo spazio, per generare una profondità che possiamo percepire solo come illusione ottica. Lo specchio, impiegato su grandi superfici regala all’osservatore la sensazione di vedersi inserito dello spazio. Un effetto di riflessione che a differenza delle installazioni luminose e multimediali non richiede nessuna attivazione, nessuna fonte di energia, se non la luce naturale o artificiale di cui in ogni caso abbiamo bisogno.

Per lo spazio dedicato ai lavaggi, sono state realizzate due pedane rialzate, ciascuna con 3/4 lavaggi. Le zone sono disposte in modo da risultare discretamente nascoste all’estremità del negozio, in modo da mantenere un’area di maggiore privacy.  Un volume che contrasta con la rigidità dei tagli murari, la pedana si innesta con forme curve, leggermente arcuate e rivestite da un involucro resinico nero per mantenere un senso di intimità.